Sannini Impruneta dal 1910

Produzione cotto dell'Impruneta

Loading
loading..


sannini cotto Impruneta produzione cotto i primi rivestimenti in cotto immagine di repertorio
cotto sannini - le prime facciate ventilate immagine di repertorio

dal 1910

È un’azienda storica la SANNINI, con oltre un secolo di vita alle spalle e un futuro produttivo tutto da raccontare. A fondarla, nel 1910, è Carlo Sannini Baldassarri, allora proprietario di una piccola fornace di fattoria, ma con le capacità e l’immaginazione per trasformare il suo Stabilimento Meccanico per la Produzione di Laterizi – così si chiamava all’inizio del Novecento la SANNINI – nel primo insediamento industriale per la lavorazione del cotto.
A consentirgli di fare il salto di qualità, l’introduzione dall’estero di nuove macchine e l’idea un po’ folle di lavorare il galestro delle sue cave imprunetine in forme inedite che anche l’architettura potesse apprezzare.

Tramontato il sole sul Rinascimento, il cotto aveva perso la sua fortuna: da materia nobile per i decori di ville e palazzi a materiale povero di costruzione e rivestimento per edifici rurali.
Carlo Sannini ne esalta appieno la dignità. Da una parte si dedica a valorizzare le produzioni tradizionali retaggio della civiltà contadina, rinnova le tecniche di estrazione e di cottura dell’argilla; dall’altra comincia a sperimentare, investe in ricerca e innovazione dando prova di notevole inventiva e coraggio imprenditoriale.
La fabbrica delle origini cresce negli spazi e nel numero dei dipendenti, ma è la qualità l’obiettivo primo dell’azienda, sempre più impegnata a esplorare per il cotto nuove possibilità d’impiego.
E nuovi mercati: a partire dagli anni Cinquanta, il coinvolgimento diretto in progetti di rilievo storico e artistico come quelli per Palazzo de Tè a Mantova, la Chiesa dei Santissimi Apostoli a Firenze e l’Abbazia di Chiaravalle a Milano, solo per citarne alcuni, consolidano il prestigio di SANNINI, che ottiene commesse via via sempre più importanti anche dall’estero. Una su tutte, quella per la pavimentazione della Metropolitana di Tokyo, negli anni Settanta: puro Made in Italy da esportazione in anticipo sui tempi e le mode.